Orientoccidente, arrivato alla XIX edizione, è il festival delle culture musicali che si confrontano: memoria, tradizioni in movimento, innovazione creativa, orientato verso le musiche del mondo, contemporanea e d’autore, canzone popolare, contaminazioni. Evento multidisciplinare (musica, cinema, teatro) che si rivolge a differenti generazioni, proponendo appuntamenti popolari e nuovi linguaggi, nell’intreccio di discipline diverse. Un obiettivo è la diffusione territoriale, la valle del fiume Arno fra Firenze e Arezzo, un’area sub-urbana omogenea, fra presidi industriali e post-industriali e notevoli ricchezze storiche e ambientali: San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini, Pontassieve, Cavriglia, Reggello, Loro Ciuffenna, Bucine, Castelfranco Piandiscò.
Programmazione di Musica Contemporanea e d’Autore 2023, valorizzazione del territorio dove la Materiali Sonori risiede: il Valdarno Fiorentino e Aretino, le piazze medioevali, gli angoli colmi di storia e gli antichi borghi, i teatri, il senso di passato e di contemporaneo che il corso dell\'Arno può offrire nell’ambito di una cultura musicale nazionale proiettata verso il mondo. La scelta delle proposte musicali, che tende all’inserimento nell’intera filiera culturale, di formazione artistica e rivolta anche allo sviluppo turistico, avrà un’impostazione omogenea e confermerà il ruolo della Materiali Sonori come laboratorio musicale, come fulcro di una vasta rete di collaborazioni e connessioni, dalla propria zona di origine (tradizionalmente luogo di residenza di musicisti e operatori professionali e di talento) alla presenza nazionale e internazionale, frutto di una ricerca creativa sviluppata in oltre 45 anni di attività.
Il gruppo di lavoro, che intorno al musicista Arlo Bigazzi e all’attrice Chiara Cappelli ha lavorato allo spettacolo, ai video, al disco e al libro “Majakovskij!” (un progetto multimediale rinviato a quando l’emergenza si placherà o meglio finirà del tutto), ha sfruttato questa specie di arresti domiciliari autogestiti per sviluppare un nuovo lavoro: brani inediti come voci e suoni che provengono dalla vita reale, ma vengono filtrate dalle parole incontrate sui social. Tracce che fotografano le nostre anime in questo stato di emergenza e smarrimento generale.
\"Solitarie Comunanze Digitali – voci dalla rete” sono frammenti di musica che accompagnano frammenti di letteratura, inseriti in frammenti visuali.
Il 2019 è stato l’anno del centenario della nascita di Fausto Coppi, il più grande ciclista di sempre e un simbolo per l’Italia del Novecento (un mito che rimane intatto ancora oggi) e il 2 gennaio 2020 sono passati sessant’anni dalla sua tragica morte. Sono anniversari che hanno portato Giampiero e Arlo Bigazzi a “recuperare” la registrazione della musica di una leggendaria performance multimediale che si tenne, un unica volta, nel giugno del 1989 al Museo Pecci di Prato in occasione dell’arrivo di una tappa del Giro d’Italia.
Con musicisti di Novalia, Cudù, Nazca, Naif Orchestra e Luc Van Lieshout di Tuxedomoon. Musiche di Paolo Lotti, Arlo Bigazzi. Giampiero Bigazzi.
Un nuovo progetto per il trio formato da Nando Citarella, Stefano Saletti, Pejman Tadayon che ruota attorno al concetto della taverna intesa come luogo d’incontro, di convivialità, di scambio di esperienze ed emozioni. Un lavoro diviso simmetricamente in due parti: sei brani originali che costituiscono un ponte sonoro tra passato e presente, tra musica medievale e popolare, tra Oriente e Occidente; altri brani che riportano all’origine lo spirito di mosaico multilingue e multiculturale che animava i racconti e le storie narrate nel Codex Buranus, successivamente Carmina Burana. La tammorra risuona su un bouzouki greco, il saz, il setar e l’oud accompagnano il marranzano e il canto a tenore. Incontri, suoni e aromi sulle sponde del Mediterraneo.
Dall’occhio xilografico di Luca Brandi piovono codici di possibili universi narrativi. Uno di qauesti è composto anche da suoni e quindi nasce l’idea di realizzare questa colonna sonora, che pur potendo avere vita a sé stante, accompagna le immagini realizzate da Luca per il suo wordless novel “Tribae–The Cascade”. Arlo, in questo progetto, ha poi coinvolto il Tuxedomoon Blaine L. Reininger e Pier Luigi Andreoni, tre quarti di Keen-O. Al trio originale si è poi aggiunto il trombettista Mirio Cosottini, aprendo così orizzonti più ampi: ambient ed elettronica con richiami jazz, musica contemporanea e art-rock.
Un lavoro che nasce in scena, intorno al monologo di Haifa scritto da Stefano Massini e interpretato da Ottavia Piccolo in “Occident Express – Haifa è nata per star ferma”; e che percorre in questo disco una strada autonoma e ricca di sorprese e suggestioni, fra canzone e partitura contemporanea, fra world music e sperimentazione, elettronica e improvvisazione. Quella di Enrico Fink è una composizione originale costruita intorno a modi e ritmi delle tradizioni musicale mediterranee ed est europee, e in particolare delle terre at-traversate da Haifa, la protagonista del testo, nel suo viaggio.
"L'Innocenza dentro me" è l’opera prima di SALE (nella vita Eugenio Saletti), ventenne cantautore romano. E’ un disco ricco di spunti e sonorità differenti, legati insieme - come un concept album - dal tema dei cambiamenti della vita: dieci tracce che raccontano il passaggio dall’adolescenza alla età adulta e le inevitabili difficoltà di relazionarsi con un mondo nuovo. Multistrumentista (suona chitarra, basso, pianoforte e tastiere), SALE in questo primo lavoro intende far emergere le potenzialità del suo percorso artistico che attinge (con spirito orginale) alla tradizione della canzone d’autore italiana, unita alla passione per il rock inglese e a sonorità elettroniche.