CARACAS - Ghost Tracks

Quello dei Caracas è un concetto di ”ghost tracks” molto particolare... Valerio Corzani e Stefano Saletti hanno pensato a questo titolo perché l’avventura del loro secondo album è partita da una fertile rivisitazione dei dieci brani del primo. Mettere le voci su brani che erano usciti sul primo album eponimo praticamente strumentali; affidare ogni brano a un cantante diverso per far sì che i brani prendessero un’altra veste, un altro profilo, un altro mood, insieme affine e diverso. Con VALERIO CORZANI; STEFANO SALETTI; ERICA SCHERL; EUGENIO SALETTI; SERGIO VITALE; NANDO CITARELLA, voce, marranzano & MISTILLA. SABA ANGLANA. MOMO SAID. BADARA SECK. DANIELE SANZONE. LUCA MORINO. CANIO LO GUERCIO. FIDO GUIDO. TRITHA SINHA . 


Le Ghost Tracks, sono da sempre nascoste nei meandri più bui degli album, croce, delizia e dannazione di ogni appassionato dalle orecchie buone. Una traccia fantasma (ghost track o hidden track) è un brano di un album, la cui esistenza non viene indicata nella lista delle tracce sulla copertina o sul libretto.

La presenza di queste tracce è considerabile come una sorta di sorpresa da uovo di pasqua del gruppo o artista in questione, il quale decide di inserire nei propri dischi registrazioni che, per vari motivi, si preferisce non inserire nella tracklist ufficiale. Un tempo le tracce fantasma potevano manifestarsi in forma di suoni, discorsi o vere e proprie canzoni nascoste alla fine o all'inizio dei vinili e dei cd: si trattava magari di b-side che non si uniformavano concettualmente al resto del lavoro, o al contrario piccoli particolari che in qualche modo lo completavano. E ancora rumori, messaggi da decifrare, suoni strani e voci lon- tane. Era una comunicazione intima, un punto di contatto segreto (e per que- sto ancora più prezioso) tra musicista e ascoltatore, in tempi in cui non esiste- vano ancora i social network ad aprire le finestre sulle vite e le menti degli ar- tisti. Fino a un po’ di anni fa funzionava così...poi è arrivato l’ascolto liquido e il gioco è diventato palese, nascondere le tracce praticamente impossibile, le ghost tracks si sono volatilizzate...

Quello dei Caracas in ogni caso è un concetto di ”ghost tracks” molto diverso... Valerio Corzani e Stefano Saletti hanno pensato a questo titolo perché l’avventura del loro secondo album è partita da una rivisitazione fertile dei die- ci brani del primo. Mettere le voci su brani che erano usciti sul primo album eponimo praticamente strumentali; affidare ogni brano ad un cantante diverso (l’idea iniziale era quella di affidare tutto al flow di rapper italiani, poi il gioco gli ha preso la mano e il parterre stilistico si è allargato parecchio...) per far sì che i brani prendessero un’altra veste, un altro profilo, un altro mood, insieme affine e diverso. Per questo “ghost tracks”... perché è come se questi brani con le voci addosso, aleggiassero già nelle pieghe più nascoste del primo album e ora si fossero rese esplicite per dare a quei brani una seconda giovinezza e perfino una nuova verginità espositiva.
In Giamaica di solito fanno il contrario... prendono un brano cantato e lo disossano di voci e timbri per trasformarlo in pezzi dub, dilatati e visionari. Nel caso dei Caracas si è partiti invece da brani che avevano già un sapore dub strumentale e, affidandoli alle invenzioni di una decina di cantanti diversi li si è trasformati in canzoni. Canzoni tout court, sia pure “deviate” dall’attitudine obliqua della poetica dei Caracas, con il levare a far da frangiflutti. Anche gli arrangiamenti hanno spesso cambiato registro, il consueto taglia e cuci dei Caracas ha avuto in questo caso un doppio binario operativo: da una parte alleggerire certi passaggi per far posto alle nuove melodie vocali, dall’altra irrobustire alcune ritmiche per dare più pompa a brani che con la vo- ce avevano preso un mood più energico e muscolare.

CARACAS
Valerio Corzani & Stefano Saletti
"Ghost Tracks"
CD . materiali sonori
MASO CD 901270 - 8012957017026


VALERIO CORZANI, basso semiacustico, basso elettrico, spoken word voice, fingrophone app. percussion, keyboard, electronics, looping and samplin; STEFANO SALETTI, chitarra elettrica, acusti- ca e classica, oud, bouzouki, cavaquinho, choirs, melodica, key- board, percussion, drums, electronics, looping an sampling; EUGENIO SALETTI, voce, chitarra; ERICA SCHERL, violino; SERGIO VITALE, tromba; NANDO CITARELLA, voce, marranzano & MISTILLA. SABA ANGLANA. MOMO SAID. BADARA SECK. DANIELE SANZONE. LUCA MORINO. CANIO LO GUERCIO. FIDO GUIDO. TRITHA SINHA .
Prodotto da Valerio Corzani & Stefano Saletti
Mix: Stefano Saletti & Valerio Corzani al Four Winds Studio - Roma Master: Fabrizio De Carolis al Reference Studio – Roma
Foto: Valerio Corzani, Fabiana Manuelli
Artwork: Arlo Bigazzi
Video production: Materiali Sonori Pictures
Regia di Pierfrancesco Bigazzi
ufficio stampa: Fabiana Manuelli
© 2017 MATERIALI SONORI EDIZIONI MUSICALI

LE VOCI
Irene Bisori aka MisTilla, vocalist del gruppo reggae fiorentino Earth Beat Mo- vement (EBM) impreziosisce le sinuose atmosfere di “Dub Sunset” con la sua storia d’amore cantata in inglese, cui il violino di Erica Scherl regala ulteriori suggestioni poetiche.
Momo Said, italo-marocchino dal piglio soul irresistibile, cavalca con un testo in inglese e in arabo il groove inebriante di “Raiss”... un vero e proprio inno ribelle.
“E la luna bussò” è l’unica cover dell’album, ma il brano firmato da Lavezzi, Avogadro e Pace e lanciato dalla bellissima interpretazione di Loredana Bertè negli anni Settanta è rivisitato con un andamento davvero ammaliante che po- trebbe far pensare ai Caraibi o a Capoverde... alla voce c’è Eugenio Saletti, voce ufficiale dei Caracas nei live del gruppo.
Il senegalese Badara Seck cuoce a fuoco lento con la sua voce da sciamano il tracciato desert blues della travolgente “Habibi”, invocazione spirituale che si riferisce all’amore per un dio senza idiomi e per una terra senza steccati.
Daniele Sanzone, leader degli ‘A67, declama in “Senza Rumore” in un na- poletano dalle tinte liriche, quasi psichedeliche, la sua visione umbratile del rapporto uomo/donna. Il pezzo ondeggia come una barca.
“Chila” vuol dire “Quella” in piemontese, ed è un’altra storia losca e feroce, meticcia e malfamata quella che viene raccontata dalla voce dal frontman dei Mau Mau Luca Morino. Una storia di bassifondi e incantesimi, di amori frugali da sauna, di meduse pericolose, di storie nere e di vapori dopati...
In “Senza ventu” torna in primo piano la voce di Eugenio Saletti che si alterna al gorgoglio trascinante di Nando Citarella (alla voce e al marranzano). Il testo è in reatino e cavalca un mood molto affine al ragamuffin.
La vocalità aguzza e viscerale di Saba Anglana si appoggia sul groove dondo- lante di “Amharic Fever” per raccontare in somalo la storia di una strana creatura con “Occhi rossi e pelle verde/che sparisce dietro gli alberi e ruba il calore del sole”...
In “Fiele” tocca al recente vincitore della Targa Tenco Canio Lo Guercio (con Alessandro D’Alessandro a far da supporto ai cori) cantare nel suo napoletano maccheronico le scomodità, gli scalini e le incomprensioni di una storia d’amore mal congegnata. L’andamento è da opera buffa molto scapestrata, e per questo il tono del brano viene lasciato deragliare in esplosioni rumorose e atonali..
Con “1861” si passa al tarantino stretto del rapper Fido Guido. Un’invettiva impetuosa e furente, nella quale il musicista pugliese spiattella il suo punto di vista “meridionalista” e scopre i giochetti del potere sabaudo applicati all’Italia meridionale in quasi centocinquant’anni di storia...il concetto viene ribadito da un travolgente assolo di violino di Erica Scherl.
In “Spicy Elephant” è la cantante indiana Tritha Sinha (già con Tritha Electric) che condisce un pezzo lunare e inquieto con una voce che profuma d’incenso e di oceano indiano, mentre le suggestioni “pachidermiche” vengono delegate alla tromba di Sergio Vitale.

VALERIO CORZANI
E' musicista, autore e conduttore radiofonico, giornalista e fotografo.
Come musicista è stato il bassista delle prime gloriose stagioni dei Mau Mau (“Sauta Rabel” e “Bass Paradis” gli album nei quali ha suonato oltre ad aver condiviso con il gruppo decine di tour in tutta Europa), il co-leader dei Mazape- gul (“Controdanza” e “Piccolo canto Nomade”) e de Gli Ex (“Canzoni della Pe- nombra”, “Primavera Autunno Inverno”), il produttore e l'autore testi dei Daunbailò (“Daunbailò”). Nel corso della sua attività di musicista ha suonato tra gli altri con Marc Ribot, Roy Paci, Jimmy Villotti, Gabriele Mirabassi, Maria Pia De Vito, Dodi Moscati, Andy J. Forest, Gabriella Ferri, Peppe Voltarelli, Si- mone Zanchini, Riccardo Tesi, Antonio Infantino, Mauro Ottolini, Serena Forte- braccio, Boris Savoldelli, Dead Cat In A Bag.
Oggi porta in giro il progetto elettronico Interiors, insieme ad Erica Scherl (con due album all'attivo: "Liquid" (2014) e Plugged (2016). La sua più recente creatura musicale è invece il combo world-reggae Caracas, un’avventura con- divisa al fianco del polistrumentista Stefano Saletti di cui sono usciti due album nel 2015 e nel 2017 per la Materiali Sonori.
A partire dalla primavera 2015 Teresa De Sio gli ha chiesto di creare gli am- bienti sonori e di suonare live nello spettacolo “L’attentissima”, reading tratto dal libro omonimo dell’artista campana uscito per Einaudi.

STEFANO SALETTI
Musicista e compositore, suona strumenti della tradizione musicale mediterra- nea (bouzuki, oud, mandola), oltre a chitarra elettrica, acustica e classica, pia- noforte, percussioni, campionatori e programmazioni al computer. Attivo da anni sulla scena artistica italiana, già fondatore dei Novalia (con 7 lavori disco- grafici all’attivo), è il leader della Banda Ikona con la quale ha registrato i cd "Soundcity" (2016), “Folkpolitik” (2012) "Marea cu sarea" (2008) e "Stari Most" (2005), cantati in Sabir l'antica lingua del Mediterraneo. Dal 2008 è il di- rettore musicale della 7 Sóis Orkestra e dal 2010 dell’ensemble Les Voix du 7 Sois, formazioni che riuniscono musicisti provenienti da Portogallo, Spagna, Marocco, Israele, Croazia, Italia. Ha partecipato al progetto "Hector Zazou & Eva Quartet" e collaborato con altri prestigiosi musicisti internazionali, tra i quali Alexander Balanescu, Jamal Ouassini, Eyal Sela, Kahwa, Rashmi V.
Bhatt. Ha realizzato la suite in 5 movimenti da "Le Bateau Ivre" di Arthur Rim- baud, su lettura di Jean-Louis Trintignant e ha collaborato in alcuni brani con il poeta tunisino Monchef Ghachem. Ha scritto colonne sonore per il cinema e il teatro, collaborando con Pupi Avati, Giorgio Albertazzi, Giancarlo Giannini, Predrag Matvejevic, Pamela Villoresi, Mascia Musy, Omero Antonutti, Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia, Maurizio Panici, Piero Maccarinelli. Nel 2010 è uscito il Cd “Oriental Night Fever” realizzato insieme al musicista produttore francese Hector Zazou e la cantante Barbara Eramo. Con la Eramo effettua da anni workshop e laboratori sui canti e le musiche del Mediterraneo. Con Valerio Corzani ha dato vita nel 2015 al progetto Caracas di cui è uscito l'omonimo cd per la Materiali Sonori. Con Nando Citarella e Pejman Tadayon ha realizzato il progetto "Cafè Loti" e pubblicato il cd omonimo distribuito da Materiali Sonori. Sempre per Materiali Sonori è uscito nel 2015 “In search of Homerus”, un cd che raccoglie alcune sue colonne sonore.

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